panorama da ravello
Nella lista delle mancanze incolmabili della mia vita fiorentina(persone,luoghi,profumi),tra i primi posti non manca sicuramente la costiera amalfitana.sapere d'averla li,a 45 minuti d'auto(ovviamente senza traffico) e farci un salto un sabato mattina d'inizio primavera,o anche una sera d'estate.il profumo dei limoni e del mare,la vista della roccia dritta che sprofonda nel mare.il verde,l'azzurro e il blu.Si,decisamente mi manca.Il mio primo incontro con la colatura di alici c'è stato all'acqua pazza di cetara,conservo ancora il numero nella memoria del mio cellulare,mentre il sapore di tutti i piatti resta ancora indelebile nella mia memoria golosa. L'impatto non è stato dei migliori,un puzzo disgustoso diciamo la verità, ma dopo l'incertezza iniziale,quel ramoscello di rosmarino unto in questo pastruglio e poi fatto gocciolare sui fagioli e pesce lesso,mi ha decisamente fatto cambiare idea.e allora perchè no, quando ho finalmente scoperto dove rintracciare questo tesoro antico qui a firenze ci sono andata di corsa ('ino,ndr).
La ricetta è semplice,veloce,gustosa.
Per completare quest'opera campana,ho usato spaghetti alla chitarra garofalo e sorseggiato una falanghina annata 2007 della cantina Mastroberardino...divino il tutto:
Lessare la pasta, nel frattempo stemperare in una ciotola : olio evo,aglio (io uso lo spremiaglio),peperoncino,due cucchiai abbondanti di garum/colatura di alici (uno a persona),e abbondante prezzemolo.aggiungere un po' di acqua di cottura tanto quanto basta a formare una salsa che si amalgami bene con la pasta..tutto qui..scolare la pasta,spolverare con della bottarga e ...godersi il sapore,e pensare un po' al mare della costiera,o a qualsiasi mare..che in questa giornata un po' uggiosa d'ottobre male non fa